Questa settimana è iniziato l’allestimento di #CookiesTheMusical. Vedo Daisy Gray salire sul palco della Johnson School e dire agli studenti di credere nei propri sogni. Mi risuona sempre in testa come una frase banale, inflazionata e dall’eccessivo apporto di zuccheri. Tuttavia, viene automatico riflettere sui passi che abbiamo compiuto fino ad ora.

Rileggere i vecchi post di questo blog, che man mano raccontano la nostra storia, ci fa sorridere e ci infonde un po’ di speranza: Evelyn J. Gray, l’arcigna madre di Daisy Gray, ci direbbe che i sogni vanno tenuti chiusi a chiave in un cassetto, ma noi abbiamo capito che non occorre farlo: con l’impegno, l’umiltà e un po’ di fortuna a volte possono realizzarsi.

Ripensando agli ultimi anni, abbiamo scritto uno spettacolo che è stato premiato in due concorsi nazionali, commentato positivamente da autori e personaggi di spicco dell’Off Broadway e del West End, e oggi ha finalmente l’occasione di andare in scena in forma di workshop nella più rinomata accademia di musical d’Italia.

Come si realizza un sogno? Grazie alle persone che credono in esso. A volte ci chiediamo cosa sarebbe stato di questo progetto se, ad esempio, Gianni Marras non avesse creduto in noi.

Regista sin dal 1991, Gianni ha lavorato come aiuto regia per Saverio Marconi alla Compagnia della Rancia, tessuto collaborazioni con Lucio Dalla, Emma Dante e altri grandi nomi dello spettacolo e del teatro. È responsabile dell’Ufficio Regia e Direzione di Scena presso il Teatro Comunale di Bologna, e vanta una proficua collaborazione con la BSMT di Bologna, oltre che una lunga esperienza come regista in Italia e all’estero.

È stato lui a fare da ponte tra noi e la BSMT, facendo in modo che ascoltassero quello che avevamo da dire. Così, abbiamo fatto con loro una lettura copione: è stata divertente, ma non ha convinto del tutto. Siamo andati a casa chiedendoci: cos’ha che non va questo spettacolo?

Ricordo ancora quando, davanti ad un piatto di pasta, Gianni ci ha detto “Questo musical vale la pena di essere visto. Serve umiltà per capire i propri errori e cambiare direzione, rimettersi in discussione per raggiungere un obiettivo“.

Ed è così che abbiamo fatto: all’incontro sulla Scrittura di Musical organizzato dalla BSMT insieme a David Firman e David James abbiamo lasciato che Cookies venisse tagliuzzato, criticato, in parte demolito. Le parole dei due ci hanno risuonato in testa per giorni e giorni: “Questo spettacolo ha musiche davvero interessanti, una trama che invoglia, ma non è pronto per il palcoscenico. E soprattutto, non è adatto all’Italia“.

Ci è stato detto di eliminare delle canzoni, aggiungerne altre, buttare nel cestino il secondo atto. Trovare il coraggio di cambiare la propria “creatura” è stato difficile, ma è anche grazie a Gianni se siamo riusciti nell’impresa: dopo diverse pizze, birre al limone, cartelloni appesi al muro, post-it colorati e pennarelli, abbiamo rivisto la sceneggiatura e la struttura musicale grazie alla sua sapiente consulenza. Abbiamo dato nuova vita ai personaggi, un nuovo taglio al copione, un nuovo respiro alla trama.

Abbiamo fatto una seconda lettura copione in BSMT, ed io ero semplicemente terrorizzato da quello che sarebbe stato l’esito. Dopo la lettura dell’ultima scena, Shawna Farrell ha sorriso e ha commentato: “Bene. Quando facciamo un Workshop?

Negli ultimi due anni io e Lorenzo, chini sulle nostre tastiere (la mia con le lettere, la sua con i tasti bianchi e neri) abbiamo seguito tutti i consigli dei due David, tranne uno. Non sappiamo se Cookies sia adatto o meno per l’Italia, quindi abbiamo deciso di lasciare la parola al pubblico: sarete voi a dirci se tutta questa fatica che ha scandito sette anni della nostra vita sia servita o meno a qualcosa. Una cosa è certa: è stato un training importante che ci ha fatti maturare.

Se avete un progetto e non sapete come portarlo avanti, trovate persone che credano in voi. Qualcuno che vi dica “È come se questo progetto fosse un mio nipotino“, come ha fatto Gianni qualche giorno fa. Vi darà la forza per tirarlo fuori da quel dannato cassetto.

Ci vediamo a teatro, pronti di nuovo a metterci in gioco.

Cogli il frutto, se è maturo!
Kitty Kitty Boom Boom!

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